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Osvaldo Croci

Facoltà: Lingua e letteratura anglo-americana

Osvaldo Croci

Dopo aver contribuito al racconto del lockdown nel mondo con la sua testimonianza, abbiamo intervistato il cafoscarino Osvaldo Croci a proposito della sua carriera dopo la laurea in letteratura anglo-americana, conseguita nel 1975. Attualmente professore ordinario presso la Memorial University di St. John’s, nell’isola di Terranova in Canada, ha esplorato anche il mondo aziendale prima di tornare nell'ambiente accademico, dove vanta un'esperienza trentennale. 

"Mi sono laureato in letteratura anglo-americana nel 1975 con una tesi su Jack Kerouac, in cui venivano esaminate in particolare le sue innovazioni linguistiche. Durante il mio terzo anno seguii un corso sulla società americana, che cambiò i miei interessi di studio da quelli umanistico-letterari a quelli politico-sociali.
Completai comunque la mia laurea e furono proprio gli ultimi due anni che passai a Ca’ Foscari ad influenzare il mio futuro: un corso tenuto dal professor Sergio Perosa su Henry James mi introdusse allo studio delle relazioni tra l’Europa e gli Stati Uniti, mentre la tesi sul linguaggio di Kerouac mi fece sviluppare un interesse per i diversi linguaggi politici usati in paesi con sistemi politici diversi.

Conseguita la laurea, decisi di passare allo studio delle relazioni internazionali e di lavorare così prima a un Master (Carleton University, Ottawa) e poi un Ph.D. (McGill University, Montreal) in questa disciplina. Negli anni ‘80, dopo aver finito i corsi del dottorato ma prima di aver completato la dissertazione, ho lavorato per alcuni anni come assistente all’amministratore delegato di due diverse aziende operanti nel settore dei metalli preziosi. Fu un'esperienza molto interessante che mi condusse a viaggiare molto sia in Europa che in Nord America.
Una volta conseguito il dottorato però decisi di tornare nell’ambiente accademico e da allora ho insegnato in varie università canadesi; da ormai 22 anni sono professore ordinario presso la Memorial University di St. John’s, nell’isola di Terranova in Canada.

Io sono nato e cresciuto in un piccolo paese delle Marche e fu Ca’ Foscari ad aprire i miei orizzonti, ad introdurmi al mondo, non solo perché il suo corpo studentesco era già allora piuttosto internazionale, ma anche perché Venezia era una città non italiana ma del mondo, molto prima che il termine globalizzazione diventasse di moda. Probabilmente il mio interesse per la politica internazionale non si sarebbe sviluppato se invece di frequentare Ca’ Foscari fossi andato all’Università di Ancona, come in un primo momento avevo pensato di fare. In questo senso posso dire che Ca’ Foscari rappresenta la più importante pietra miliare della mia vita.

Sono contento che Ca’ Foscari abbia lanciato questo progetto che permette a tutti i cafoscarini di mantenersi in contatto. Molti di noi Ca’ Dolfiniani eravamo riusciti a tenerci in contatto, di nostra iniziativa e in maniera molto informale, ma si può fare molto di più quando c’è il supporto istituzionale dell’Università. Non è il mio caso, ma ci sono moltissimi alumni che hanno accumulato interessantissime esperienze di lavoro e di vita che potrebbero, e dovrebbero, condividere con gli attuali studenti.
L’Associazione potrebbe organizzare periodici incontri tra questi alumni e gli studenti, magari differenziandoli secondo le discipline di studio. Bellissima anche l’iniziativa di istituire associazioni locali, che permette ai Cafoscarini di poter contare su persone in loco dovunque essi si trovino o si rechino in quasi tutto il mondo.
Qui a St. John’s siamo solo in due e quindi forse pochi per organizzare un’associazione locale, ma invito quei Cafoscarini che per una ragione o un’altra dovessero trovarsi a, o semplicemente passare per Terranova di contattarmi. Se poi un gruppo di loro, magari quelli più vicini alla mia età, volesse visitare quest’isola selvaggia e incontaminata, sarei onorato di organizzare loro, pro bono ovviamente, un tour su misura.

Agli studenti attuali vorrei dare un consiglio: la sola cosa peggiore del sovrastimare le proprie capacità e di porsi traguardi troppo ambiziosi è quella di sottostimarle e di non porsi progetto alcuno. Conseguire una laurea a Ca’ Foscari vuol dire aver tagliato un traguardo non facile da raggiungere, e questo deve quindi esservi di stimolo a porvene altri sempre più importanti.