Dal 4 novembre sarà possibile iscriversi a Ca' Foscari Alumni
Lascia la tua mail per restare informato

Intervista a Osvaldo Croci, St. John's (Canada)

Osvaldo Croci vive a St. John’s, capitale della provincia di Terranova e Labrador in Canada: qui è Professore di Politica internazionale presso la Memorial University. Si è laureato in Lingue a Ca' Foscari nel 1975.

Secondo il tuo punto di vista come sta rispondendo alla pandemia la società del Paese in cui vivi e quali analogie/differenze trovi con la risposta italiana?

Terranova è un'isola e per questa ragione è stato relativamente semplice controllare gli accessi non appena si sono manifestati i primi due casi, due turisti in rientro da una crociera nei Caraibi. Si è imposta quasi subito la chiusura di molte attività e di molti esercizi pubblici come pure delle regole abbastanza restrittive per quelle tenute aperte. I rientranti dall’estero o dal resto del Canada sono stati obbligati a mettersi in isolamento per due settimane. L’Università ha trasferito online le ultime tre settimane d’insegnamento del quadrimestre invernale e questo lo si farà anche per il quadrimestre estivo e quello autunnale. Il prossimo gennaio si procederà a una rivalutazione del da farsi. Visto il numero abbastanza limitato di persone colpite dal virus (267 persone, 3 della quali sono decedute, su una popolazione di poco meno di mezzo milione di abitanti), le misure sembrano quasi eccessive, anche se in effetti esse non sono state messe in atto con la stessa severità osservata in Italia. C’è da aggiungere anche che la densità della popolazione è molto bassa, fatta eccezione dell’agglomerato urbano di St. John’s; nella maggior parte dell’isola si è soli anche quando si esce, per cui nonostante l'emergenza si preannuncia un'estate piuttosto regolare ad eccezione dei BBQ in giardino che rimangono sconsigliati.

Nella tua città qual è la sensazione più forte o il fenomeno più strano di questi giorni?

Il fenomeno più strano a St. John’s è quello di vedere George St. completamente deserta la sera e la notte. Lunga solo un centinaio di metri (due isolati), George St. è il centro ricreativo notturno della città (https://www.newfoundlandlabrador.com/trip-ideas/travel-stories/george-street); ogni porta dà accesso a un pub diverso con musica dal vivo ogni sera, ma in questo periodo è tutto chiuso e in silenzio.

Com'è la tua "giornata tipo" in lock down?

Ho appena cominciato ad insegnare un corso per il quadrimestre estivo sulla politica estera statunitense. Sto quindi familiarizzandomi con il metodo di gestione a distanza di un corso, cosa che mi è nuova. Per il resto leggo molto, molto più di quanto riuscissi a fare prima (anche perché il calcio è assente ed ho ormai esaurito tutti i programmi che valeva la pena guardare su Netflix). Dedico anche molto più tempo alla preparazione dei pasti per tutta la famiglia e mi cimento in nuove ricette.

Parliamo di mondo del lavoro. Come sta cambiando il tuo settore? Quali strategie saranno necessarie per superare questo momento e cosa consigli ai giovani che vorranno entrare a farne parte?

Ho l’impressione che l’università stia approfittando di questa emergenza per sperimentare quanto più possibile la gestione di corsi a distanza. Per me questo rappresenta una sfida che alla mia età stento a raccogliere, e la cosa mi lascia perplesso perché sono troppo abituato al vecchio metodo del confronto diretto in classe. Per i giovani che desiderano intraprendere una carriera universitaria invece questo non dovrebbe rappresentare nessun problema.