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Intervista a Paolo Molesini, nuovo Presidente della Fondazione Querini Stampalia

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Abbiamo avuto l'opportunità di scambiare due parole con il Dott. Paolo Molesini, cafoscarino già Alumnus alla Carriera 2018, Presidente di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, Presidente di Sanpaolo Invest, Vice Presidente di Intesa Sanpaolo Private Banking e Presidente di Assoreti, tra i fondatori del chapter di Alumni milanese CafoscariMi, è stato da poco nominato Presidente della Fondazione Querini Stampalia, nostro partner storico. Lo abbiamo contattato per farci raccontare la sua vita ed esperienza professionale, intrinsecamente legata alla nostra città.

“Ho vissuto a Venezia per molti anni, frequentandone scuole e istituzioni; abitavo e possiedo ancora oggi un'abitazione in Campo Santa Maria Formosa (dove si trova anche la Fondazione Querini Stampalia, ndr). Durante gli anni del liceo facevo su e giù dal Lido, ma passavo molto tempo nella biblioteca della Fondazione per studiare, anche la sera dopo cena.

L'iscrizione alla Biblioteca Querini Stampalia di Paolo Molesini

Abitudine che ho mantenuto anche durante gli anni universitari: mi sono laureato a Ca’ Foscari in Economia Aziendale nel 1981 con una tesi sul risk management, un tema molto attuale che però all'epoca non era ancora stato analizzato a fondo. Dopo gli studi ho iniziato a lavorare alla Vidal come assistente al Responsabile Export Massimo Vidal; con lui mi occupavo della commercializzazione del famoso "Pino Silvestre" all’estero, un prodotto di origini venete ancora molto attuale.

Successivamente mi sposto in Francia: dopo aver vinto una borsa di studio per un Master in Business Administration all’INSEAD Fontainebleau inizio a lavorare per una società di consulenza spostandomi tra Londra e Roma. A quei tempi le società di consulenza erano considerate come le odierne startup; serviva moltissima energia ma ci si divertiva molto, ed erano completamente diverse rispetto ad oggi. Personalmente, mi sento di sconsigliare ai giovani di focalizzarsi troppo sulla consulenza: può andar bene come prima esperienza ed è sicuramente utile per imparare, ma non lo consiglio come occupazione per tutta la vita.

Nel 1991 ho iniziato a lavorare nel Gruppo Fondiaria, occupandomi della creazione dell'Ufficio Marketing Strategico; negli anni successivi ho fondato San Paolo Vita, sono diventato direttore commerciale, poi direttore generale e infine amministrazione delegato. Sono stato testimone di una crescita straordinaria di San Paolo, che in 3 anni è passata dalla 19a posizione alla 2a in Italia, in coda a Generali, complice anche l’accordo con Poste Italiane. Anche a livello internazionale è cresciuta moltissimo grazie alla creazione di una compagnia irlandese .

Dopo San Paolo ho lavorato per due anni al Monte dei Paschi di Siena; qui mi occupavo di tutto il mondo retail, ed è stata una bellissima esperienza. All’epoca era una banca molto particolare, molto amata dalla popolazione; negli anni però è cresciuta sul territorio nazionale rimanendo con la mentalità di una banca provinciale, con tutte le limitazioni del caso. E’  comunque una banca con un ‘ “anima” ed è proprio il forte coinvolgimento di tutto il personale della gestione della banca che le ha permesso di superare le difficili prove degli ultimi anni

Nel 2003 ho iniziato a lavorare nel Gruppo Intesa: mi sono occupato del Private Banking, una delle divisioni più importanti del Gruppo. Anche qui possiamo parlare di una crescita importante, con un aumento nel volume di affari da 14 a 240 miliardi.

Nel 2018 sono ritornato a Ca’ Foscari per ritirare il premio di Alumnus alla Carriera ed è stata un'occasione per riallacciare il mio rapporto con l’università. Credo molto nell’importanza del give back; è un desiderio che sento dentro e che trovo in un certo senso “normale”. Nella vita mi sono sempre impegnato molto, ma sono stato anche fortunato: ecco perché mi sento in dovere di partecipare attivamente, per lasciare qualcosa di ciò che ho imparato ai giovani e allo stesso tempo continuare ad imparare da loro.

Ho ricevuto la proposta di diventare Presidente della Querini durante il lockdown: sono stato chiamato dal prof. Giorgio Brunetti e non ci ho pensato un secondo: non appena mi ha nominato la Fondazione dove trascorrevo le mie giornate di studio ho accettato all’istante. Sento di poter dare il mio contributo concreto per la Querini portando avanti quello che è lo spirito di Venezia, cioè la creazione di legami con tutto il mondo; voglio far sì che la Fondazione Querini Stampalia venga conosciuta ed amata anche fuori dalla città.

Grazie al contributo di tutte le persone magnifiche che lavorano in Querini possiamo contare su un gioiello della città di eccellente qualità; sono contento dello storico legame esistente tra la Fondazione e l’associazione Ca’ Foscari Alumni, tenuto vivo anche dalla costante promozione reciproca di eventi ed iniziative".