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Il Carnevale di Venezia raggiunge il Canada!

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Ringraziamo la nostra affezionata Alumna Concetta Voltolina Kosseim per averci raccontato della piacevole serata di Carnevale a Montreal!

Il Carnevale ha raggiunto infatti il Canada, dove i Veneziani di Montreal, lontani dalla loro amata città, hanno dimenticato il freddo, la neve, e il ghiaccio, e in una sala gremita di maschere festanti, al suono dell’Inno di San Marco hanno dato vita al Carnevale di Venezia, che da più di vent’anni ormai é diventato una tradizione annuale organizzata sempre a Montreal contemporaneamente a quello di Venezia.

Per tutta una serata si é vissuto a Venezia, trasportati attraverso l’oceano da bellissime immagini proiettate su grande schermo, accompagnati in questa virtuale passeggiata dalle musiche classiche di Vivaldi, Galuppi e Wolf-Ferrari e si é ballato al suono delle canzoni veneziane più belle come quelle di Umberto Preda. Dame del 700, gentiluomini in Bautta, cavalieri in tricorno, e non mancava neppure la maschera del Dottore della Peste, hanno sfilato varie volte in modo che tutto il pubblico potesse votare per le tre maschere più belle, e che più di tutte impersonavano lo spirito veneziano.

Il Console Generale d’Italia Marco Riccardo Rusconi, per l’occasione diventato Doge della Serenissima, al suo entrare é stato accolto con grandi applausi e applaudito poi molto calorosamente quando nel suo discorso ha ricordato la storia e la cultura millenaria di Venezia. Come consueto nella Serenissima Repubblica, il popolo ha offerto al Doge e al suo Dignitario che lo accompagnava il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Montreal Professor Francesco D’arelli due bellissime stampe antiche di Venezia, dono dell’Associazione Veneziani di Montreal. A consegnarle é stato sempre l’allegro Arlecchino impersonato da Antonio Gasparini Vicepresidente dell’Associazione.

 

La festa si é protratta fino a tardi. A mezzanotte si é svolta la premiazione delle tre maschere più belle e il primo premio ha riportato inoltre la Coppa del Consolato offerta a suo tempo dal dott. Bernardinelli Console Generale d’Italia, anch’egli veneziano.

L’indomani i veneziani chiusi nelle loro case, si svegliavano dal loro sogno veneziano e si ritrovavano nella loro realtà canadese, in una città sommersa sotto una spessissima coltre bianca di neve. La loro vita  riprendeva nuovamente il suo corso giornaliero nella realtà  del rigido inverno canadese, solo nel loro cuore rimaneva la perenne nostalgia per la loro città lagunare e un desiderio struggente di ritornare a passeggiare fra campi e campielli.