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Valentina Beghetto

Facoltà: Chimica e Tecnologie Sostenibili

Valentina Beghetto

Mi chiamo Valentina Beghetto e sono nata a Viareggio nel 1969. Per motivi familiari, sino ai tredici anni d’età, ho viaggiato molto in Italia ma soprattutto all’estero permettendomi di conoscere stili di vita diversa e soprattutto di acquisire un’ottima conoscenza della lingua inglese. Imparare le lingue mi è sempre piaciuto soprattutto perché sono uno strumento fondamentale per comunicare e conoscere in modo approfondito culture diverse. Perciò decisi che da grande avrei fatto il traduttore simultaneo e frequentato la scuola per interpreti di Trieste. Sfortunatamente, o forse no, non ho mai passato l’esame d’ammissione. Così, in alternativa, mi sono iscritta a chimica industriale, un salto in un’altra direzione. Le materie scientifiche mi sono sempre piaciute e avendo in famiglia un piccolo esercito di ingegneri ho pensato che un chimico avrebbe portato un po’ di novità! L’idea nacque in questo caso dal mio amore per la natura e ho pensato che per tutelare l’ambiente fosse importante conoscere la chimica perché solo un chimico avrebbe potuto cercare di rimediare ai danni dell’inquinamento.

Mi sono quindi laureata in Chimica Industriale nel 1994. All’epoca infatti era ancora forte l’interazione tra il polo chimico di Marghera e l’Università di Venezia. Il corso di Laurea in chimica industriale era nato proprio per creare le competenze e i chimici che un domani sarebbero andati a lavorare anche presso il polo di Marghera.

Quando mi sono laureata la situazione della chimica Italiana cominciava ad essere un po’ incerta e la maggior parte delle industrie chimiche erano ormai a Milano. Comunque il 1994 era un momento difficile per trovare occupazione come chimico e le possibilità di fare ciò per cui eravamo stati formati piuttosto limitate. Questo mi ha convinto a rimanere all’Università e proseguire i miei studi con un Dottorato in Chimica.

L’esperienza del dottorato è stata piuttosto impegnativa ma mi ha dato la possibilità di capire che non solo studiare ma anche insegnare agli altri mi piaceva moltissimo e che probabilmente la carriera accademica era la scelta migliore per me. La fortuna mi ha aiutata e pochi mesi dopo la fine del dottorato ho vinto un concorso per Ricercatore a tempo indeterminato presso L’Università Ca’ Foscari dove ancora lavoro.

Negli anni ho lavorato a molte diverse ricerche nel settore della chimica organica industriale e più in particolare della chimica fine, ma solo negli ultimi tempi sono finalmente riuscita a indirizzare la mia ricerca verso ciò che mi ero proposta sin dai primi anni dei miei studi: studiare i processi industriali e migliorarli per salvaguardare l’ambiente.

Tutto è nato un po’ per caso. Qualche anno fa mi è stato chiesto di diversificare la mia offerta didattica e così non sapendo cosa insegnare ho studiato la cartina geografica del veneto per vedere quali fossero i comparti industriali più significativi presenti sul territorio per proporre un corso che avesse un legame con il tessuto industriale locale. E’ così che è nato il corso di Chimica conciaria. Dopo poco tempo mi sono trovata a collaborare scientificamente ad un entusiasmante progetto di mia invenzione con una delle più grandi multinazionali del settore e da li sono sfociate molte altre collaborazioni con industrie anche di differenti settori manifatturieri. La ricerca ha avuto risultati molto promettenti e in meno di tre anni ho depositato tre brevetti.

A settembre 2014 la mia idea è diventata uno spin off “Crossing”, iscritto al registro delle Start up innovative. Crossing nonostante la sua giovane età ha già avuto svariati riconoscimenti:

vincitore alla Start Cup Veneto (Ottobre 2014), selezionato tra le migliori Start up dell’anno alla Start Cup Nazionale (Dicembre 2014), classificato tra i migliori business plan dalla Global Social Venture Competition  (Febbraio 2015), selezionato da Italiacamp per partecipare ad Expo Milano (Marzo 2015), vincitore come miglior idea Green al primo congresso italiano di chimica verde (planet green chemistry, Aprile 2015).

L’idea d’impresa all’origine della Start Up Crossing prende vita dallo studio e dalle conoscenze sviluppate dal mio gruppo di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, relativamente ad una specifica classe di molecole impiegate come agenti attivanti di “cross-linking” (ACL) da cui il nome dello Spin Off. Ad oggi è presente sul mercato un unico ACL in quantità limitate e a costi insostenibili per le applicazioni industriali. L’idea centrale che anima Crossing nasce dall’intuizione di poter applicare gli ACL per la produzione manifatturiera su larga scala, possibilità attuabile esclusivamente grazie all’innovativa tecnologia sviluppata da Crossing che abbatte radicalmente i costi di produzione e moltiplica il numero di ACLX che in futuro saranno disponibili sul mercato.

Un aspetto particolarmente importante è che questi attivatori agiscono senza lasciare traccia; probabilmente questo aspetto può non sembrare a prima vista rilevante, tuttavia in molti settori questo approccio è di grande importanza e totalmente rivoluzionario. Gli ACL permettono di “accoppiare” tra loro matrici o composti diversi producendo materiali innovativi ad alta sostenibilità. I materiali di partenza sono nella maggior parte dei casi matrici naturali (collagene, cellulosa, carta, polisaccaridi, ecc.) in alcuni casi ottenuti dagli scarti dell’industria manifatturiera.

Attualmente Crossing dispone della tecnologia per l’impiego degli ACL nel settore della concia e sta verificando le possibili applicazioni del proprio protocollo su una vasta gamma di matrici di partenza quali cellulosa, tessuti sintetici, filati, polimeri, ecc. per la produzione di materiali antibatterici, imballaggi auto conservanti, antivegetativi di nuova generazione, coloranti ad alto fissaggio, additivi biodegradabili per polimeri, ecc.

I protocolli vengono selezionati con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale del processo di produzione impiegato.

Crossing è nata al fine di offrire la possibilità di trasferire competenze sviluppate in ambito universitario nel mondo dell’impresa, garantendo l’opportunità a studenti e ricercatori universitari di scegliere una via alternativa e stimolante alla carriera accademica continuando a sviluppare gli interessi di ricerca. Attualmente Crossing collabora in modo stabile con svariate aziende oltre che con gruppi di ricerca di altri Atenei sia Nazionali che Stranieri.

Ho aderito a “Ca’ Foscari Alumni” solo di recente e trovo sia un iniziativa lodevole. Con Ca’ Foscari Alumni condivido la volontà di mantenere un legame con le competenze nate e cresciute in Ca’ Foscari e che oggi accrescono il livello culturale del tessuto industriale e non solo. Sono convinta che mantenere un contatto con la propria Università sia di notevole importanza e che questo legame generi un valore aggiunto, una forza comune da cui attingere risorse e competenze creando opportunità di collaborazione e di nuove esperienze.