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Roberta Magarotto

Facoltà: Chimica Industriale

Roberta Magarotto

Mi chiamo Roberta Magarotto e sono nata a Venezia nel 1967.

Dopo un percorso scolastico in cui ho amato sia le discipline scientifiche che quelle umanistiche, ho capito che lo studio della Chimica era adatto alla mia personalità. In generale mi piace capire le cose in dettaglio, perché avvengono, secondo quali meccanismi e trovare poi modi per cambiarle, migliorarle attuando delle soluzioni.
Quindi la chimica, come studio della materia, delle sue trasformazioni e con la sua capacità di fornire risposte in modo trasversale a tutti i campi applicativi è stata una scelta in linea con il mio apporccio mentale.

Nel 1993 mi sono laureata in Chimica Industriale a Ca’ Foscari con una tesi di sintesi e catalisi sui leganti  chirali per la preparazione di principi attivi contro il morbo di Parkinson, un argomento che ritenevo molto stimolante non solo per le sfide scientifiche ma anche per i nobili fini. L’Università di Ca’ Foscarimi ha appoggiato completamente e mi è venuta incontro nell’organizzazione del lavoro permettendomi di avvalermi contemporaneamente di due relatori, uno per la parte di sintesi e uno per la parte di catalisi.

Nel 1993 la crisi dovuta a tangentopoli imperversava e trovare un lavoro non era facile. Dopo un anno di borsa di studio su processi di nitrazione in collaborazione con il Centro di Ricerche di Ispra della Comunità Europea, ho avuto contemporaneamente due offerte di lavoro davvero interessanti. Ho scelto  quella che mi ha portato dove mi trovo tuttora e sono molto contenta di averlo fatto.

Oggi lavoro per Basf Construction Chemicals, ovvero per una divisione della più grande società di chimica al mondo. In BASF c’è una separazione organizzativa molto netta tra trala Ricerca e lo Sviluppo. Attualmente sono Director of Development BASF Construction Chemicals Europe, ovvero dirigo l’innovazione per tutti i prodotti chimici che sono impiegati nell’industria delle costruzioni, dai disperdenti per la produzione del calcestruzzo nuovo ai prodotti di restauro per gli edifici storici passando per gli impermeabilizzanti piuttosto che per i pavimenti in resina. Un campo molto vasto in cui è necessaria una buona competenza chimica ma anche una profonda comprensione delle varie applicazioni costruttive.In questa mia attuale posizione coordino 3 laboratori principali, due in Germania ad Augsburg e Oldenburg e uno in Italia a Treviso, in aggiunta ad un’altra ventina di laboratori minori dislocati più o meno in tutti gli stati europei.

Trovo questa posizione estremamente interessante perché mi dà la possibilità di vedere nascere in laboratorio un prodotto, di vederlo poi applicato e venduto grazie alla centralità della funzione di Sviluppo che mantiene contatti sia con la Ricerca di base ma anche con il Marketing, la Produzione e le Vendite. Inoltre, operare quotidianamente in un ambito multi-culturale, linguistico, geografico arricchisce estremamente il lavoro.

Quando fui assunta nel 1993 nel laboratorio di Treviso ero uno dei tanti chimici in laboratorio e fui subito affascinata dall’ambiente giovane e di diverse nazionalità. Ricordo ancora una collega brasiliana, un francese, un sudanese, un tedesco, un polacco e altri ancora che, con il loro modo di essere diversi, hanno completato la mia persona non solo da un punto di vista lavorativo.
Passo dopo passo ho assunto sempre più responsabilità e le varie esperienze interculturali che ho avuto fin dall’inizio della mia carriera lavorativa mi aiutano ancora oggi a coordinare un gruppo dislocato nell’intera Europa.
Quando fui assunta nel 1993 la ditta per cui lavoro non aveva lo stesso nome che ha oggi e faceva parte di una multinazionale svizzera, una parte della quale coordinata da un gruppo americano. Nel corso degli anni, attraverso varie acquisizioni siamo approdati in BASF di cui facciamo parte ormai da quasi dieci anni. Anche le varie acquisizioni sono state un arricchimento nel senso che, pur continuando a lavorare per la stessa ditta, ho operato in diversi stili organizzativi, di business, di strategia e ho ampliato sempre più la mia cerchia di colleghi.
Facendo parte di una multinazionale tedesca che è caratterizzata da una tendenza alla centralizzazione non è stato facile resistere con un centro di Sviluppo in Italia e soprattutto con un centro in Italia a coordinazione di tutta Europa. Nonostante tutto ci stiamo ancora riuscendo dimostrando alla Germania che la creatività e l’intraprendenza italiana hanno un valore che a volte supera l’organizzazione tedesca, soprattutto in un’era di estrema complessità delle multinazionali e strutture organizzative a matrice.

Credo che Ca’ Foscari mi abbia aiutato molto a formarmi non solo da un punto puramente tecnico-scientifico ma anche di approccio all’Innovation  Management che oggi è la parte preponderante nel mio ruolo lavorativo. Pur non avendo seguito specifici corsi su questo argomento durante il periodo universitario, il modo di lavorare in team durante il periodo di tesi e soprattutto la possibilità di un contatto diretto e frequente con molti professori che mi hanno trasferito personalmente la loro esperienza è stata una preparazione preziosa a tale aspetto del mia attuale professionalità.
Considero l’iniziativa Alumni di grande valore perché può permettere di rendere Ca’Foscari ancora più efficace e di maggior impatto sul mondo del lavoro. Guidare un giovane laureando o laureato nella sua formazione e ricerca di una strada professionale è di grande aiuto soprattutto in questi periodi di crisi. Creare un network significa creare delle sinergie multidisciplinari tra chi ha frequentato Ca’ Foscari e chi la sta ancora frequentando.
Sottolineo la questione della multidisciplinarità perché oggi, più che in passato, serve una preparazione al mondo del lavoro che a volte può essere molto specialistica ma a volte ha bisogno di una preparazione che coinvolge più discipline. Una figura chimica nel mondo del lavoro oggigiorno potrebbe avere necessità di completare le conoscenze scientifiche con elementi di organizzazione del lavoro, aspetti legali legati alla proprietà intellettuale come anche di basi finanziarie. Ca’ Foscari possiede molte competenze che, unite assieme, potrebbero completare la formazione specifica fornita dalle varie facoltà.
Il consiglio che lascio agli studenti e ai neolaureati è di studiare molto ovviamente, ma anche di parlare, di confrontarsi con chi è già nel mondo del lavoro e con  chi sta frequentando altre facoltà per capire quindi come completare la propria preparazione e affrontare al meglio le sfide che il mondo del lavoro attuale ci pone.