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Mattia Berto

Facoltà: Tecniche Artistiche Dello Spettacolo

Mattia Berto

Raccontaci un po’ di te: chi sei? In cosa ti sei laureato e in che anno? Di cosa ti occupi ora?

Sono Mattia Berto e mi occupo di teatro. Faccio il regista, l’attore e amo definirmi un creativo del nord-est. Mi piace usare questo termine perché penso al mio lavoro come un costante volano di relazioni e contaminazioni, in quanto gran parte della mia poetica è spesa per la mia città, Venezia e per il territorio regionale. Da anni, infatti, lavoro con il mio teatro su progetti di rigenerazione in campo culturale.
La mia tesi di laurea, presso Ca’ Foscari, raccontava e analizzava la mia esperienza di formatore e conduttore di laboratori teatrali rivolti all’infanzia. Una tesi che, a partire da un analisi del lavoro sul teatro ragazzi, arrivava ad analizzare e mappare la mia esperienza teatrale sul campo.
Il viaggio da attore a formatore, fino a quello di regista, è stato naturale. Oggi, dopo aver diretto la stagione del teatro ragazzi del teatro Dario Fo di Camponogara, e dopo aver diretto per dieci anni il teatrino di Villa Groggia a Venezia, lavoro con molte istituzioni culturali.
In questi anni ho teorizzato il teatro di cittadinanza: un progetto che coinvolge le città e i suoi abitanti con azioni performative site specific che abitano i luoghi. Dalle piazze alle strade, dagli hotel alle case, dalle botteghe storiche ai giardini, dai centri di salute mentale alle carceri.
La mia azienda sono io e tutte le persone che hanno voglia di credere in una nuova idea culturale e sociale.

Cos’è stato per te Ca’ Foscari? Cosa ti ha dato l’Ateneo rispetto al percorso professionale e di vita?

Gli anni trascorsi in università sono stati fondamentali, anni di incontri e relazioni nuove. Con molti miei compagni ho creato connessioni artistiche, mentre con altri coltivo un filo prezioso di amicizia.
Ho incontrato docenti che hanno saputo insegnarmi come il lavoro teatrale sia fatto di pratica sul campo, ma anche di studio costante della storia e delle varie esperienze che sono venute prima di noi.
Credo fortemente nell’università come tassello vitale e fondamentale dell’economia umana della  nostra città. Mi piacciono i giovani e il loro sguardo sulla vita. Mi piace pensare che i tanti ragazzi che vengono a studiare qui, possono nutrirsi di questa magica città e perché no, magari restarci.
Mi piacerebbe molto sperimentare il mio/nostro teatro di cittadinanza con un gruppo di studenti dell’università e sono convinto che prima o poi riuscirò in questo mio intento.

Qual è stato il tuo percorso di crescita professionale dopo la laurea?

Ho avuto la fortuna di fare teatro da quando sono bambino e ho avuto il privilegio di vivere in una famiglia libera, che mi ha sempre permesso di sperimentare e fare ciò che mi piace.
Mia madre, in particolare, mi ha sempre motivato a coltivare anche il mio percorso di studi e arrivare alla laurea. Dopo la laurea ho avuto la fortuna, ancora giovanissimo, di diventare direttore di un teatro, esperienza preziosa. La mia carriera, che a quasi quarant’anni è ancora in piena evoluzione, grazie anche al percorso formativo, è una bellissima avventura che mi porta ogni giorno sempre più sorprese e soddisfazioni.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Mi piacerebbe che il lavoro del teatro di cittadinanza, nato con la comunità veneziana, nei prossimi anni si possa sperimentare in altre città e con altre comunità. Oggi più che mai si sente forte il bisogno di riappropriarci dei luoghi e della relazione, ritrovare un senso forte di comunità, per avere uno sguardo collettivo ancora più forte e aperto al futuro. Sto lavorando a Vicenza con un bellissimo gruppo e a breve sarò ospite del Teatro Mario del Monaco di Treviso. Sono emozionato, come accade sempre, all'inizio di una nuova avventura, e spero che questa nuova città mi regali tante emozioni!

Cos’è per te Ca’ Foscari Alumni?

Ca’ Foscari Alumni è una rete di fondamentale importanza, che permette di mantenere in contatto persone che già si conoscono, e far si che se ne conoscano di nuove.
Ca’ Foscari Alumini non celebra i Ca’ Foscarini ma li tiene uniti, come in una grande famiglia.
Mi piacerebbe mettere al servizio dell’associazione il mio fare teatrale, per rendere ancora più forte questa grande famiglia, coltivando le relazioni in essa presenti.

Che messaggio vuoi lasciare agli altri Alumni, in particolare ai neolaureati?

Ragazzi, fate bagaglio di questi anni preziosi all’università e non perdete mai lo sguardo curioso ed entusiasta sulla vita e le avventure che ogni giorno ci offre.