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Federico Rossi

Facoltà: Economia Aziendale

Federico Rossi

Mi chiamo Federico Rossi, sono nato – ormai quasi 42 anni fa - a poche centinaia di metri dalla sede centrale di Ca’ Foscari e l’ombra di quello splendido palazzo che si tuffa sull’acqua proprio all’altezza della “volta de canal” che ospita l’arrivo della Regata Storica ha accompagnato praticamente tutta la mia giovinezza.

Quand’ero piccolo una cosa mi affascinava. I battelli dell’Actv (che allora si chiamava Acnil) passavano ancora per Rio Novo e arrivare all’altezza di Ca’ Foscari, per un bambino come me, voleva dire in rapida successione: la caserma dei pompieri, una derapata a tutta velocità per entrare in Canal Grande e lo splendido lampione che sembrava - e sembra tuttora - galleggiare tra aria e acqua proprio da Ca’ Foscari. Che io e Ca’ Foscari dovessimo incontarci era quindi scritto nel destino.

Anche la scelta di Economia Aziendale non fu una scelta casuale. Anche in questo caso i sogni e le emozioni che impattano fortemente con le fantasie di un bambino segnano, in un modo o in un altro, il suo futuro.
Avevo circa 10 anni, quel giorno, quando per accompagnare mia mamma entrai per la prima volta nella sede centrale dell’allora Cassa di Risparmio di Venezia in Campo San Luca. Rimasi un’ora a bocca aperta ad ammirare quel palazzo che mi sembrava un’astronave e quelle decine di persone dalle quali mi sembrava dipendesse il futuro del mondo. Uscito, dissi: quando sarò grande voglio lavorare in banca.

Sembrava solo la naturale conseguenza del normale processo evolutivo di un bambino che passa dall’astronauta al calciatore fino a qualcosa di più raggiungibile ma poi, qualche anno dopo, incanalai la mia vita scegliendo come scuola superiore proprio l’istituto tecnico commerciale.
Uscito dalla scuola superiore arrivò il momento di scegliere l’Università. Dovevo scegliere tra la Bocconi e Ca’ Foscari… i ricordi “ancestrali” di quei viaggi in vaporetto da bambino ebbero la meglio e scelsi l’amata Venezia a una più ambiziosa Milano.
Scelsi Economia Aziendale perché preferivo la visione aziendale a quella macroeconomica. Quattro anni vissuti tutti di un fiato, tra il calcio (giocavo e gioco tuttora in porta), la musica (ho suonato la batteria per quasi 25 anni), qualche “lavoretto” e tante serate tra amici.

Il giorno della laurea è arrivato veloce, con una tesi in marketing di oltre 400 pagine e il  servizio civile in contemporanea.
Quasi un’ora di discussione della quale ricordo solo uno scambio di vedute con il terzo relatore e il Presidente che proclama il punteggio. Volevo 11 punti, volevo raggiungere il massimo. Ci riuscii e l’urlo che uscì dalla mia gola fu pari solo a quello che cacciai al primo gol del mio omonimo nella finale del mondiale del 1982.

Finalmente il meritato riposo. Ma durò poco. Sliding doors non è solo un film, ma te ne rendi conto solo dopo.
Passata neanche una settimana dalla laurea, mi chiamò un carissimo amico invitandomi a Padova a un evento “aziende incontrano laureati”. Il mio diniego fu assoluto: “lasciami dormire e poi sai che per noi veneziani d’acqua passare il Ponte della Libertà è un enorme sacrificio”, gli dissi. “Vieni che poi ti invito a pranzo in un posto speciale”: la buona tavola è sempre stato uno dei miei punti deboli e così andai a Padova.

Lui tornò a casa a mani vuote, io tornai a casa con il mio “primo impiego”: marketing manager junior in un’agenzia di pubblicità… ovviamente a Padova.
Qualcosa aveva già iniziato a muoversi anche con aziende importanti ma la pubblicità e la comunicazione erano i miei sogni e così a neanche un mese dalla laurea iniziai a lavorare e addio sogni di vacanze e benvenuto pendolarismo.
Era il 1997. Per due anni lavorai per questa agenzia. Fino a quando, in modo molto incosciente, decisi di fare il grande salto: aprire una mia struttura.

Come tutte le storie che si rispettano era una notte buia e tempestosa.
Era la sera del 21 dicembre 1998. Era la tipica serata invernale, fredda e pungente. La tipica serata che non vedi l’ora di arrivare a casa, buttarti sul divano con la tua coperta e guardarti il tuo programma preferito in tv. Ma era anche la tipica serata per la quale sai che dovrai uscire, anche se non ne hai tanta voglia perché è il periodo delle cene degli auguri e quella sera era una “sera di cena di Natale”.
Una bella serata (finisce sempre così, parti che non hai voglia e poi ti diverti come un matto) passata in un bel ristorante, ovviamente a Padova. A quel tempo fumavo ancora (smisi qualche anno più tardi) e, anche se nei locali si poteva fumare, non lo facevo a tavola per non rendere involontari partecipi del mio vizio i miei compagni. E così, a metà serata, mi trovai fuori dal locale insieme a un collega di lavoro e di “tabacco”. Alessandro, a quel tempo, lavorava già da oltre 10 anni nel mondo della comunicazione e della pubblicità. Parlare con lui era uno spasso anche perché, con il suo accento padovano e in mezzo a mille battute, ti raccontava sempre la storia della computer graphic. In fin dei conti lui è stato uno dei primi in Veneto a fare questo lavoro; quando le mele si vedevano solo al mercato della frutta e non sui computer.

Iniziammo a parlare, ma non della computer grafica.
Sarà stato qualche bicchiere di prosecco (che non manca mai nelle cene importanti), sarà stato l’entusiasmo dell’età o il fervore del nuovo millennio che era ormai alle porte ma ci dicemmo: perché non apriamo un’agenzia tutta nostra, tu segui la parte creativa, io la parte strategica? Ci pensammo un po’ e arrivammo così a metà 1999 ad aprire Sintesi Comunicazione…

Dopo 15 anni siamo ancora qua. Con qualche capello bianco in più (anzi io ormai senza più capelli) ma con l’entusiasmo dei primi giorni. La voglia di fare, di mettersi in gioco, di porsi obiettivi sempre nuovi è rimasta immutata, così come ai tempi dell’Università. Abbiamo fatto tante cose in questi 15 anni: per multinazionali e per piccole imprese locali,  grandi campagne pubblicitarie e piccole pubblicazioni, fiere ed eventi celebrativi, i primi siti internet e le moderne app.
Io nel frattempo ho anche fatto parte per quasi sei anni della commissione per l’organizzazione degli eventi associativi di Confindustria Padova, sempre per Confindustria faccio parte da oltre sette anni della commissione education per i rapporti con la scuola. Da quasi due anni sono consigliere nazionale di Unicom – Unione Nazionale Imprese di Comunicazione – per la quale sono anche delegato territoriale per il triveneto, membro del comitato di redazione e tutor per la comunicazione btb dell’Osservatorio Permanente per i Cambiamenti della Comunicazione.
Da quasi un anno sono consulente per il green marketing e la comunicazione ambientale per il magazine/portale nonsoloambiente.it.
E da oltre un anno sono entrato a far parte della grande famiglia di Alumni: non una sliding door ma la macchina del tempo di Ritorno al futuro che mi ha riportato ai meravigliosi anni universitari.

A proposito continuo ad abitare a Venezia, ovviamente ho cambiato casa ma l’ombra del palazzo di Ca’ Foscari mi è sempre vicina.

(pubblicato il 16 luglio 2014)