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Anita Bonollo

Facoltà: Philosophy, International Studies, and Economics (PISE)

Anita Bonollo

Abbiamo intervistato Anita Bonollo, laureata in Philosophy, International Studies, and Economics (PISE) nel 2018 e oggi Senior Consultant a Roma presso EY.

Mi chiamo Anita Bonollo e, come la maggior parte delle persone, quando ho scelto il percorso universitario l’ho scelto un po’ per caso, o almeno era quello che credevo in quel periodo. Venivo da un percorso di studi linguistici e l’unica cosa di cui fossi certa era che volevo crearmi una carriera internazionale. Volevo poter utilizzare le lingue straniere, viaggiare molto e conoscere persone diverse da me. Volevo conoscere, studiare e capire culture lontane e modi di vivere diversi da quelli a cui ero abituata. Volevo ascoltare idee, visioni e pensieri nuovi.
 
Mi sono iscritta così al corso PISE, Philosophy, International Studies and Economy, e mi sono appassionata fin da subito. Come primo esame feci quello di Logica I. Ottenni il mio primo 28. Subito dopo è arrivato l’esame di Politics, la materia su cui mi sentivo più preparata. Invece, tra i mille sistemi di governo, i vari livelli di amministrazioni e i diversi modi di comporre le camere di un Parlamento, dovetti studiare a fondo. Il professore diceva: dovete conoscere l’attualità, leggete i giornali, leggete l’Internazionale! Ebbene, ancora oggi mi ritrovo abbonata al settimanale.

Durante il secondo anno ho poi deciso che fosse arrivato il momento di lanciarmi nell’esperienza all’estero più iconica dell’Università: l’Erasmus. Ho inviato la richiesta e dopo qualche mese sono partita per il Belgio, destinazione Université Catholique de Louvain, a 20km da Bruxelles. Mi ritrovai così a studiare per sei mesi diritto, economia e politica europea proprio nel cuore dell’Unione.

Quando giunsi al termine di quest’esperienza, mi era rimasto un solo pensiero: non volevo tornare in Italia. Dovevo scegliere cosa fare una volta ottenuta la laurea triennale, e, ancora una volta, non ero sicura di niente se non del fatto che volevo rimanere all’estero. Mi sono fiondata su internet a fare ricerche su ricerche, controllare le classifiche delle migliori università, i vari corsi di laurea, i doppi diplomi… alla fine ho capito che dovevo fidarmi dell’istinto e scegliere un posto che amavo, visto che, teoricamente, finiti gli studi, mi ci sarei dovuta stabilire per lavorare. Così, una volta laureata, mi sono iscritta al Master’s degree di International Political Economy presso il King’s College di Londra, ho salutato di nuovo i miei genitori e sono ripartita. Era settembre 2019, cominciavo la mia nuova vita in una città sconosciuta, con amici diversi e un appartamento in condivisione. Dopo i primi sei mesi di assestamento, cominciavo finalmente a capirci qualcosa. Ormai, però, era arrivato marzo 2020. Sono rientrata in fretta e furia in Italia con uno degli ultimi voli da Londra, e mi sono rinchiusa in casa con la famiglia a capire che cosa stesse succedendo nel modo a causa dell’ormai famoso Coronavirus.

Ho quindi portato a termine il percorso di magistrale a distanza, seguendo le ultime lezioni online e facendo gli esami finali da remoto. Mi ero costruita un percorso tale da poter rimanere a Londra una volta finito il Master’s degree. Invece mi sono ritrovata a dover ricominciare da capo, in Italia.
Dopo parecchie application online, CV consegnati a mano e qualche colloquio fallito, ho scovato su Linkedin un lavoro a Roma, con la Pubblica Amministrazione, sui fondi europei, in materia di migrazione.

Oggi, a distanza di tre anni e mezzo, vivo felicemente a Roma, lavoro come consulente per EY nel settore pubblico. Lavoro presso il Ministero dell'Interno, a supporto della governance e gestione della politica migratoria a livello nazionale ed europeo. 

Non so ancora dove sarò fra cinque anni, ma sono felice delle scelte che ho fatto, delle persone che ho incontrato e di chi un po’ per sbaglio un po’ volontariamente mi ha aiutata a costruire la mia carriera, facendomi capire cosa volessi e voglio essere. E gran parte di questo merito lo devo sicuramente a Ca’ Foscari, che ha avuto l’onere e l’onore di guidarmi in queste scelte. Grazie a professori e professoresse di alto livello, opportunità e occasioni nuove, eventi e incontri di ogni tipo, Ca’ Foscari e il PISE sono riusciti a darmi tutte le possibilità per potermi costruire il percorso più adatto a me.