Alberto Morelli
Raccontaci un po’ di te. Chi sei? Di cosa ti occupi? In cosa ti sei laureato? Di cosa trattava la tua tesi?
Sono Alberto Morelli, CEO di Venezianico, una maison d’orologeria tutta italiana. Operiamo nel segmento principale dell’orologeria di lusso, quello degli orologi automatici, ossia orologi meccanici che si ricaricano col movimento del polso, senza bisogno di batterie.
Lavorare nel mondo dei beni di lusso è un’idea che avevo già prima di terminare il mio percorso di studi in Ca' Foscari nel 2016, conseguendo la laurea magistrale in Economia e Finanza con la tesi "Studio del mercato dei metalli preziosi. Analisi empirica delle strategie di investimento con derivati e fondi ETF".
Dopo la laurea quale percorso professionale hai intrapreso?
Dopo la laurea non ho aspettato, volevo subito costruire qualcosa di mio. Volevo fare impresa. Così nel 2017 ho fondato Venezianico con mio fratello Alessandro (anche lui cafoscarino) e da allora stiamo lavorando per portarla tra le prime realtà italiane nel settore orologiero. Nel 2022 un importante riconoscimento ci è stato tributato dal magazine Forbes Italia, che ha deciso di includermi nella sua classifica Top100 Forbes U30, dedicata alle eccellenze dell’imprenditoria italiana sotto i 30 anni.
Cos’è o cos’è stato per te Ca' Foscari?
Nello scegliere l’orologeria come settore d’attività, l’aver studiato a Ca' Foscari ha avuto un ruolo fondamentale. Innanzitutto, ha certamente ampliato i miei orizzonti in senso internazionale. Grazie all’Ateneo ho partecipato alla Harvard Summer School e ho trascorso sei mesi in Australia, a Melbourne, nell’ambito del programma Overseas. Proprio in Australia ho cominciato a sviluppare l’idea di creare una maison di orologeria, anche grazie al dialogo e confronto con gli altri studenti che ho incontrato durante il mio soggiorno. Lì ho costruito una prima rete di contatti utili per iniziare.
Devo molto anche a Venezia, che è la musa ispiratrice del nostro brand, Venezianico. Ai miei occhi questa città ha sempre avuto una particolare tensione tra la sua storia illustre e la ricerca della modernità. Emblematico di ciò è il fatto stesso che Venezia sia la sede dell’Ateneo di Ca’ Foscari, la cui funzione è per definizione quella di dare forma al futuro delle nuove generazioni. Un dualismo, quello tra passato e futuro, che si rintraccia anche nell’orologeria, un settore con oltre 300 anni di storia alle spalle e che cerca continuamente di coniugare tradizione ed innovazione.
Poiché proprio l’innovazione è il vero motore di ogni industria, ho cercato di incanalare in questa direzione il nostro percorso aziendale, a cui si lega conseguentemente la mia crescita professionale. È così che nasce l’idea di utilizzare la piattaforma di crowdfunding Kickstarter, attraverso la quale abbiamo raccolto circa 800.000 dollari, risultando tra le campagne italiane di maggior successo. Anche la nostra strategia di distribuzione si discosta da quelle tradizionali, basandosi sul concetto di omnicanalità, ossia sull’integrazione dell’ecommerce con il retail fisico, in modo tale che traggano beneficio l’uno dall’altro senza andare in conflitto.
In questi anni, Ca' Foscari ha continuato a sostenerci; il network universitario si è rivelato un ottimo alleato per la nostra crescita. Anche i docenti ci hanno sostenuto con preziosi consigli; in particolare, il prof. Vladi Finotto – cui va la mia stima e gratitudine – ci ha invitato a tenere ben due lezioni nel 2018 e 2020 nell’ambito del marketing digitale e, sempre attraverso l’Università, nel biennio 2019-2020 abbiamo partecipato all’iniziativa Punto Impresa Digitale (PID).
Cos’è per te Ca’ Foscari Alumni?
Alla luce della mia esperienza, l’importanza della missione dell’associazione Alumni diventa palese. Il networking tra professionisti, ex-studenti e professori è un importante generatore di opportunità di crescita aziendale, oltre che professionale e personale. Dal lato di coloro che stanno ancora studiando, gli eventi organizzati da Alumni sono un’occasione unica di farsi un’idea precisa di come funziona il mondo dell’impresa, quali competenze sono veramente richieste, quali sono i percorsi che si aprono dopo la laurea.
Che messaggio vuoi lasciare agli altri Alumni, in particolare ai neolaureati?
Il mio consiglio per gli studenti e i laureandi, è proprio quello di trovare lo spazio per dedicarsi a sviluppare una rete di contatti professionali ancor prima di laurearsi, per poi partire nel mondo del lavoro con consapevolezza. Per i neolaureati, il networking è ancora più importante poiché dal proprio confronto nascono le idee migliori sulle quali potranno poi costruire il proprio futuro.