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Pierluigi Picilli

Facoltà: Master Ciset Ca’ Foscari di Venezia in Economia e Gestione del Turismo

Pierluigi Picilli

Trentasette anni, un curriculum (virtuale, quello vero – ammette – è ridotto a una sola densa paginetta) lunghissimo, variegato, appassionante. Pierluigi Picilli, partito dalla sua Salerno per studiare Economia del Turismo a Rimini, ha poi completato la sua formazione al Master Ciset Ca’ Foscari di Venezia in Economia e Gestione del Turismo.
Ora sta a Milano «Forse la città definitiva – spiega – ma non è mai detto» dove è direttore operativo di Liu Travel, agenzia di intermediazione fra i colossi dei coupon, Groupalia e Groupon, e il fitto network di hotel e strutture ricettive che usano la felice formula dei coupon. Una intermediazione che garantisce alle strutture ricettive l’applicazione, finalmente, di standard qualitativi e condizioni di pagamento univoche nei diversi siti. A giudicare dall’ultimo capitolo della sua storia professionale Picilli sembrerebbe un manager che ha investito fin da subito sui temi vincenti dei motori di ricerca (in tempi non sospetti – per capirci le sue lungimiranti pubblicazioni risalgono al periodo in cui Arianna era la nonna di Google) e dell’operatività. Una deduzione che risulta vera. Ma anche incompleta. Meglio partire dall’inizio.

Come andò il passaggio dal corso di laurea in Economia del Turismo di Rimini al Master Ciset?
«Se ripenso ai primi tre mesi di master mi chiedo ancora come abbia fatto: in realtà oltre alle prime impegnative settimane di master ero alle prese anche con la conclusione della tesi di laurea che ho discusso a dicembre di quell’anno. Insomma, doppio lavoro ma con tanta soddisfazione. Avevo 24 anni e la motivazione cominciava già ad essere tanta»

Perché proprio questo master in cui torna regolarmente ad insegnare, anzi, l’unica cattedra che non ha cancellato per esigenze di tempo?
«Il master mi ha fornito una preparazione specialistica perfettamente complementare a quella teorica dell’università. Il master ha impreziosito la mia preparazione soprattutto con i tanti esperti che ci hanno portato esperienze concrete dal mondo del lavoro in campo turistico. Una varietà che ci ha permesso da un lato di acquisire una visione a 360 gradi del turismo, dall’altra sono stati importanti input per capire in quale settore avremmo voluto operare».

Dove ha fatto il suo stage?          
« A Firenze, alla Mercury, ed è stata la mia fortuna. All’epoca si redigeva lì il rapporto sul turismo italiano ma anche rapporti sulle nuove tecnologie e così via, insomma venivo retribuito per studiare e approfondire le dinamiche di settore. Nello stesso periodo, a 25 anni, ho tenuto le mie prime lezioni ad esempio allo Iulm ed ho continuato a collaborare col mondo accademico e della formazione fino a poco tempo fa. Sono state belle soddisfazioni, l’unico cruccio è che avrei tanto voluto avere i capelli bianchi che ho ora per aderire a un physique du rôle che ancora non avevo».

Deduco che le piaccia insegnare
«Certo, anzi, a quel tempo ho pensato seriamente alla carriera accademica ma erano gli anni in cui scoppiava la protesta dei ricercatori universitari tenuti a 900 euro al mese con zero possibilità di procedere con la propria carriera salvo dinamiche clientelari che non mi appartengono. Così ho deciso di cambiare. Forte di esperienze di ricerca anche sul campo ho deciso di passare al campo operativo come responsabile di progetto».

Di che si trattava?
«Sviluppo sostenibile per la filiera turistico culturale per conto della comunità montana Vallo di Diano a sud di Salerno. Un progetto finanziato dall’Unione Europea. Gli uffici erano alla Certosa di Padula, un luogo magico, sito patrimonio dell’umanità Unesco. Per tre anni ho coordinato tutti gli studi sul territorio - 15 comuni - digitalizzando tantissimi dati. Ne sono scaturite pubblicazioni, ipotesi di sviluppo turistico che, in alcuni casi si sono concretizzate».

Un’attività molto diversa rispetto alla precedente e alle successive, un fil rouge del suo percorso.
«Sì, è vero. Devo dire che fra i tanti progetti, un paio mi restano nel cuore. Mi ha reso orgoglioso, ad esempio, l’idea di aver scelto un personaggio come Joe Petrosino realizzando fumetti ambientati nelle località turistiche della Valle di Diano improntate ai temi dell’avventura, del senso di legalità, dell’appartenenza al territorio e, ça va sans dire, del turismo. Un progetto che è stato poi premiato dal Ministero dell’istruzione per l’educazione alla legalità e al territorio. Siamo riusciti a deviare le migliaia e migliaia di euro destinate alla tradizionale promozione fieristica del territorio su eventi realizzati ad hoc sul territorio stesso, una strategia che ha pagato. Piccoli segnali di come le cose anche al Sud possano e devono cambiare. Ad esempio, in accordo con la Scuola Holden di Torino abbiamo realizzato laboratori di scrittura creativa che hanno fatto la differenza per giovani pieni di talento».

Dopo tanto dissodare, seminare e raccogliere verrebbe da pensare che la strada era ormai segnata, invece…
«Invece, sono tornato a Firenze ripuntando su una delle passioni nate proprio sui banchi del master, il webmarketing. Per un altro anno sono tornato alla Mercury».

E poi, altro cambio, l’approdo ad Amanda Tour, un tour operator. Dalla ricerca pura all’operatività più stretta. Di cosa si è occupato in quel periodo?
«Di viaggi di lusso, di prodotto e dei collegamenti dei tour operator ai principali sistemi di prenotazione contribuendo allo sviluppo di un gestionale molto funzionale che è in seguito stato richiesto da altri soggetti».

Questo per altri tre anni. E ora è al terzo anno di LiuTravel. Dobbiamo aspettarci un nuovo coup de théâtre?
«Beh, stavolta magari mi fermo qui a Milano no? I coupon sono usciti definitivamente dal limbo dei prodotti di serie B. Sempre più spesso le strutture che li utilizzano rasentano l’eccellenza e la gestione è ormai strutturata perfettamente. Stiamo iniziando a diversificare la nostra attività, portando il modello dei coupon, con alcune rivisitazioni, anche su altri canali. Per fare un esempio, abbiamo appena inziato una collaborazione con Eurospin viaggi».

Insomma sta bene dove sta, niente trasloco in vista?
«No, direi di no. Per ora».