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Valentina Confuorto

Facoltà: Filologia e Letteratura Italiana

Valentina Confuorto

Abbiamo intervistato Valentina Confuorto, Alumna laureata in Filologia e letteratura italiana che ha recentemente pubblicato la sua tesi di laurea con la casa editrice Bulzoni "I balli di Sfessania. Storia, migrazioni e presenza teatrale di una danza moresca napoletana".

Nel 2018 stavo insegnando con poco entusiasmo alle scuole medie qui a Venezia. Capiamoci, ero grata di avere un lavoro, ma non lo sentivo affine ai miei desideri. Mi sono chiesta: cosa vuoi fare da grande? La risposta è stata: scrivere. Volevo scrivere per il teatro e, se la cosa non mi riusciva, se proprio dovevo insegnare, allora lo avrei fatto, ma alle superiori, magari al liceo, e avrei presentato agli studenti scrittori e scrittrici.

Ho deciso quindi di iscrivermi alla magistrale di Filologia e letteratura italiana (avevo già un’altra laurea in musicologia presa anni prima), con un piano di studi faticoso però adatto allo scopo di insegnare. La mattina lavoravo, il pomeriggio correggevo compiti, così ci ho messo un anno in più del previsto, però ce l’ho fatta. A Ca’ Foscari ho adorato poter seguire corsi di materie rare (racconto a tutti quanto mi sia piaciuta la linguistica indoeuropea o leggere – capendolo – il francese medievale) con docenti appassionati e allo stesso tempo disponibili, pronti a guidare e a consigliare in percorsi di ricerca. Tra le opportunità per gli studenti, poi, ero fissa agli appuntamenti del Teatro Ca’ Foscari e mi sono iscritta a tutti laboratori di scrittura, in particolare a quelli con Tiziano Scarpa e Roberto Ferrucci.

Ho scelto di scrivere una tesi in storia del teatro con il professor Piermario Vescovo e, dopo l’idea iniziale piuttosto vaga di occuparmi di una drammaturga, mi sono ritrovata a studiare la tradizione della danza moresca a teatro, partendo dalle incisioni di Jacques Callot Balli di Sfessania. Il nome forse suonerà poco familiare, ma sono immagini che tutti abbiamo visto su libri, dischi, locandine, e perfino sulle cartoline per turisti. La ricerca ha riservato tante sorprese, con ritrovamenti di testi inaspettati, in più lingue e in più tradizioni. Il risultato è appena uscito in libreria! Grazie dunque al dipartimento e al professor Vescovo, che ci hanno creduto e investito.
Dopo la laurea nel maggio 2021 ho continuato a lavorare alle medie, finché un anno fa ho iniziato a insegnare storia della musica in conservatorio e proprio oggi ho tenuto la mia prima lezione di scrittura creativa all’Accademia di belle arti di Frosinone. Una svolta inaspettata, davvero bella. E poi, sì, scrivo per il teatro, non quanto vorrei, ma lo faccio.

Ancora oggi vado in BAUM per preparare le mie lezioni. Qualche volta scendo nel primo interrato anche solo per lasciarmi trovare da un saggio e vedere dove mi porta. È uno dei vantaggi di essere un’Alumna e di esserlo a Venezia, dove, tra mostre, seminari e concerti c’è sempre occasione di far respirare il cervello.
Quindi sì, sono più che contenta di aver scelto di continuare a studiare, e a chi dice che la facoltà di lettere non porti da nessuna parte rispondo: i corsi sono l’occasione per affacciarsi su mondi alternativi, ma non sono che l’inizio. Sta a noi poi, con curiosità e passione, trasformare le competenze acquisite in un lavoro che, oltre allo stipendio, ci faccia sentire nel posto giusto.