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Andrea Pedicini

Facoltà: Marketing e Comunicazione

Andrea Pedicini

In occasione dell'apertura del nostro Chapter Alumni New York, abbiamo contattato l'Alumnus Andrea Pedicini, laureato in Marketing e Comunicazione a Ca' Foscari e oggi broker immobiliare per Citi Habitats nella Grande Mela.

Raccontaci un po’ di te: chi sei, in cosa ti sei laureato e in che anno, di cosa trattava la tua tesi, di cosa ti occupi ora o in che azienda lavori

Mi chiamo Andrea Pedicini e sono nato a Pordenone. Dal 2010 vivo a New York e oggi lavoro come broker immobiliare per Citi Habitats, una delle principali realtà d’intermediazione degli Stati Uniti, dove mi occupo prevalentemente d’investimenti internazionali in ambito immobiliare.
Dopo la Laurea Magistrale in Economia e Gestione delle Imprese nel 2004, ho conseguito la Laurea Specialistica in Marketing e Comunicazione nel 2006, discutendo la tesi: “Il marketing etico come strumento di competitività per l’impresa”. La medesima tesi è stata premiata nel 2007 dalla Regione Piemonte, nell’ambito di un concorso tra i migliori studi in materia di protezione del consumatore.

Cos’è o cos’è stata per te Ca’Foscari? Hai un ricordo particolare che Ca’Foscari ti ha dato rispetto al percorso professionale e di vita?

Senza dubbio l’Università Ca’Foscari mi ha dato molto e ne conservo un ricordo speciale. Sono gli anni in cui ho allargato i miei orizzonti e i miei interessi, in virtù sia degli ottimi insegnamenti ricevuti da parte dei tanti professori che nel quinquennio cafoscarino si sono alternati in cattedra, sia anche dei molti compagni di corso con cui spesso ho condiviso momenti intellettualmente stimolanti. Ricordo ad esempio quando nel 2005 organizzammo di nostra spontanea volontà una visita al Parlamento italiano e fummo accompagnati da alcuni Deputati e Senatori che ci illustrarono il funzionamento delle due Camere. L’iniziativa fu apprezzata anche da alcuni professori di allora.

Qual è stato il tuo percorso di crescita professionale dopo la laurea?

Nel 2006, subito dopo la laurea specialistica, ho iniziato il mio percorso professionale in KPMG, multinazionale della revisione contabile, un’attività che sulla carta poco aveva a che fare con la mia specializzazione in Marketing e Comunicazione, ma che sapevo mi avrebbe consentito di ampliare e rafforzare quanto appreso negli anni dell’università. Proprio in KPMG, nell’estate del 2009, ho avuto l’opportunità di vivere la mia prima esperienza all’estero, a San Diego in California, da cui è poi indirettamente sfociata la proposta di lavoro che mi ha portato a New York nel 2010.
In quell’anno, infatti, ho accettato la proposta di Capital Realty Investors, realtà operante nel settore immobiliare newyorkese, di cui ho assunto il ruolo di Marketing and Business Development Manager, cominciando così a costruire un mio network di relazioni e competenze in ambito immobiliare, specializzandomi in particolare nel rapporto con gli investitori esteri della Grande Mela e conseguendo la licenza da broker.
Nel 2016 ho infine accettato l’offerta di Citi Habitats, dove lavoro tuttora, seguendo una clientela internazionale composta sia da investitori istituzionali, sia individuali, tra cui imprenditori, manager d’azienda, attori e atleti professionisti.


Cos’è per te Ca’Foscari Alumni?

Ca’ Foscari Alumni dovrebbe secondo me assumere un ruolo “socialmente attivo”, evolvendosi in un vero e proprio “think-tank”, studiando e proponendo soluzioni concrete ai problemi che il nostro Paese sta vivendo. Se è, infatti, vero che la conoscenza, la ricerca, l’innovazione e l’esperienza, sono gli elementi chiave per la crescita e lo sviluppo economico di un Paese, non c’è luogo migliore per creare relazioni virtuose tra questi elementi, di un’università come Ca’Foscari e di un’associazione che racchiude un bagaglio di esperienze e visioni maturate in ambiti professionali e personali molto diverse tra loro, come quello dei nostri alumni. Credo che un siffatto ruolo rafforzerebbe ulteriormente anche l’attività di networking tra i membri dell’associazione, fornendo momenti di confronto concreto.

Che messaggio vuoi lasciare agli altri Alumni, in particolare ai neolaureati?

I messaggi principali che vorrei lasciare, soprattutto a chi si è laureato da poco, o è in procinto di farlo, sono due. Il primo è di pensare il più possibile fuori dai classici schemi post-laurea: viviamo infatti in un mondo estremamente dinamico che offre opportunità incredibili e che consente di creare nuovi percorsi professionali altamente premianti, soprattutto in ambiti a trazione “tecnologica”. Il secondo è di non aver paura di prendere dei rischi, uscendo da quella che gli americani chiamano “comfort zone”. A poco più di vent’anni il tempo è dalla vostra parte: c’è tutto il tempo per rimediare, anche nel caso in cui le cose non dovessero andare come auspicato.