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Alessandra Cianetti

Facoltà: Economia e Gestione delle Arti e delle attività culturali (EGArt)

Alessandra Cianetti

Raccontaci un po’ di te: chi sei? In cosa ti sei laureata ed in che anno? Di cosa trattava la tua tesi? Di cosa ti occupi ora?
 
Sono Alessandra Cianetti, curatrice e project manager a Londra. Lavoro nel mondo dell’arte contemporanea e il mio interesse principale è curare e supportare pratiche artistiche che presentino nuovi approcci al modo di relazionarci con la società, la politica e le nostre comunità e che suggeriscano strategie per costruire futuri alternativi e sostenibili.
 
Mi sono laureata nel 2008 con una tesi multidisciplinare. Partendo dall’esperimento del complesso residenziale di edilizia pubblica a Roma, il Corviale, ho esplorato temi di architettura pubblica e sviluppo del territorio, in particolare l’uso della cultura da parte dei policy maker come collante del tessuto sociale, per poi finire con un’analisi della smaterializzazione dell’opera d’arte nella tradizione occidentale dal secondo dopoguerra a oggi.
 
Dopo la mia esperienza veneziana - che oltre alla Ca' Foscari ha incluso esperienze formative molto importanti all'Ikona Photo Gallery e Peggy Guggenheim Collection - mi sono trasferita a Roma, dove per due anni ho lavorato a vari progetti come assistente, ricercatrice, project manager e scrittrice. Ho collaborato con varie organizzazioni e istituzioni come il sito culturale della Regione Lazio, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, il Ministero dei Beni Culturali e FEFE’ Project. Nello stesso periodo ho anche contribuito a creare, con un gruppo di colleghi, un’iniziativa dal basso: il sito web Les Flaneurs, che recensiva e promuoveva mostre, concerti, spettacoli teatrali e varie attività culturali del sottobosco creativo di Roma.
 
Nel 2011 mi sono trasferita a Londra. Inizialmente ho lavorato per un’associazione artistica che supportava un network nazionale di artisti sperimentali; da lì sono passata al ruolo di direttrice e curatrice in una piccola organizzazione che presentava programmi pubblici di mostre ed eventi sul tema dei confini tra UK, Europa e Asia. Nel 2016 ho fondato performingborders, una piattaforma digitale di curatela e ricerca nel campo della perfomance art. performingborders usa un approccio intersezionale e ha l’obiettivo di esplorare modi di fare ricerca partendo dalle pratiche di artisti che vivono situazioni di marginalizzazione. In parallelo, ho sempre lavorato come project manager freelance per vari progetti artistici con partner nazionali e internazionali.
 
Dal 2020 lavoro come project manager alla Bagri Foundation supportando progetti incentrati sulla divulgazione dell’arte asiatica e della diaspora e con cui tornerò di nuovo a Venezia quest’anno con la conferenza Asia Forum for the Contemporary Art, durante la settimana di apertura della 59esima Biennale di Venezia.
 
 
Cos’è stato per te Ca’ Foscari? 
 
Il corso di laurea EGArt della Ca’ Foscari, con il suo approccio multidisciplinare e collaborativo, è stato fondamentale nel fornirmi gli strumenti per decifrare la complessa ecologia del settore della cultura e dell’arte contemporanea. La possibilità di spaziare tra storia dell’arte, storia del teatro, etologia, estetica, politica economica, management, diritto (lo ammetto...non la mia materia preferita!) e molto altro mi ha sicuramente dato una preparazione sfaccettata, permettendomi di mantenere la mente aperta a nuove idee e contaminazioni. Trasferirmi da Roma, dove avevo iniziato i miei studi, alla Ca’ Foscari di Venezia è stata una decisione di cui non mi sono mai pentita.
 
 
Cos’è per te Ca’ Foscari Alumni?
 
Ca’ Foscari Alumni è una scoperta recente per me. L’idea di avere un gruppo di persone che condividono con me l’esperienza unica di aver studiato a Venezia, aver vissuto le calli, le biblioteche e i bacari della città aiuta molto a sentire l'università come un luogo dove nuove collaborazioni e idee possono nascere.
 
Conoscere il team di Ca’ Foscari Alumni e vedere l’entusiasmo e l’apertura nel supportare l’Asia Forum è sicuramente un grande stimolo per voler tornare a contribuire alla vita culturale non solo di una citta’ che amo ma anche del mio Paese in cui non vivo da un po’.
 
L’Asia Forum è un progetto a me molto caro perché è la prima volta che questa nuova piattaforma per l’arte contemporanea approda a Venezia il 23 Aprile 2022 all’auditorium G. Piamonte della Fondazione Querini Stampalia, dove ho preparato così tanti esami! La mia intenzione era quella di connettere il lavoro curatoriale di Annie Jael Kwan, Hammad Nasar, John Tain e Ming Tiampo e il lavoro internazionale della Fondazione Bagri con il tessuto creativo della città. Sono sicura che il supporto non solo di Ca’ Foscari Alumni ma anche della Fondazione Querini Stampalia, del Distretto Veneziano della Ricerca e dell'Innovazione, di GAD - Giudecca Art District, IED - Istituto Europeo di Design, e School for Curatorial  Studies Venice creerà delle nuove sinergie con i curatori, la Bagri Foundation e gli ospiti che includono, tra gli altri, rappresentanti di ruangrupa, il gruppo curatoriale dell’attesissima documenta fifteen, curatori di padiglioni nazionali e presentazioni di artisti che promettono una conferenza non sempre ‘ortodossa’.
 
Per avere più informazioni sul programma potete visitare https://asia-forum.international
 
 
Che messaggio vuoi lasciare agli altri Alumni, in particolare ai neolaureati?
 
Su questo punto lascio la parola a Laurie Anderson che in un suo discorso nel 2012 disse a un gruppo di studenti (traduzione mia): “Nessuno vi chiederà mai di fare le cose che volete veramente fare. Non aspettate che succeda: non succederà mai. Altre cose accadranno, ma non questa. Quindi pensate a cosa volete fare, a cosa sognate di fare e cominciate a farla.”
Ovviamente Anderson lo dice molto meglio qui e vale la pena ascoltarla!
 
Photo credit: Jemima Yong