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25.05.2017

La nuova frontiera della medicina personalizzata tra ricerca e innovazione tecnologica

La nuova frontiera della medicina personalizzata tra ricerca e innovazione tecnologica

Scusandoci, avvertiamo che Il convegno verrà posticipato in ottobre. 

LA NUOVA FRONTIERA DELLA MEDICINA PERSONALIZZATA
TRA RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Modelli di successo e opportunità per il territorio

Giovedì 25 maggio, ore 17.30
Auditorium Campus Scientifico
di Via Torino 155 – Mestre Ve


Il tema della medicina e nanomedicina personalizzata è un tema d’avanguardia,  complesso e ancora in fase di sviluppo, sul quale si trovano ad operare il mondo delle imprese, l’Università e i Centri di ricerca di eccellenza.
L’incontro è finalizzato a far conoscere alcuni progetti significativi, attraverso le testimonianze dei protagonisti, per fornire informazioni, stimolare riflessioni e favorire il confronto.
Al termine, aperitivo di networking presso il cortile del Campus Scientifico.

Quando: Giovedì 25 maggio 2017, ore 17.30
Dove: Auditorium Campus Scientifico di Via Torino 155 – Mestre Ve
Iscrizioni: Scusandoci, avvertiamo che Il convegno verrà posticipato in ottobre. 


Programma

Saluti Istituzionali 

Interventi

Prof. Alvise Benedetti, Lab Nano Bio Sistemi, Professore Ordinario di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari Venezia
Nanosistemi: nuove opportunità per una medicina personalizzata?

Prof. Nicola Elvassore, Università degli Studi di Padova – Ricercatore VIMM – Honorary professor humanity College London – Distinguish professor Shanghai Technology University
Ingegnerizzazione di micro organismi umani per una medicina personalizzata

Paolo Golfetto, Director Business Development, Drug Delivery Systems - Stevanato Group
Qualità, ricerca ed innovazione per supportare le esigenze dell’industria biofarmaceutica nell’era della medicina personalizzata

 

Modera: Ario Gervasutti, editorialista de Il Gazzettino

In chiusura è previsto un aperitivo di networking

 

Abstract degli interventi

Prof. Alvise Benedetti
Una volta definito cosa si intenda per medicina personalizzata e dopo aver fatto alcune considerazioni su temi generali quali la diversità e l’uguaglianza di oggetti, nella prima parte, l’intervento sarà focalizzato sulla definizione e sulla reattività delle superfici corredate da alcuni esempi.
Verrà evidenziato il rapporto tra le superficie e la definizione della scala di indagine. Superfici che ad occhio nudo o a livello di microscopio ottico sembrano uguali, analizzate con microscopia elettronica risultano invece molto diverse. Immagini di superfici di contenitori di vetro evidenzieranno il problema.
Verrà discusso altresì il problema della riproducibilità di oggetti a dimensioni nanometriche. Quando due oggetti possono considerarsi uguali?
Ci si focalizzerà poi su come sistemi vetrosi possono essere utilizzati anche per preparare oggetti piccolissimi, ma con una grandissima superficie. In particolare, oltre ad altri nano sistemi, verranno discussi sistemi formati da piccolissime particelle di vetro porose che, opportunamente funzionalizzate, possono esser usate in medicina.
L’utilizzo di particelle vetrose è legato ad una serie di problemi tra cui: la comprensione dei legami che si sviluppano tra la superficie delle particelle e molecole di vario tipo e la capacità di produrre sistemi completamente riproducibili.
L’idea di medicina personalizzata, per questo particolare tipo di sistemi, prevede il pieno controllo delle variabili legate alla preparativa. A tal fine sistemi di produzione automatici con variabili controllate, che non prevedono l’intervento diretto dell’uomo, ma che tuttavia possono essere modificati “on demand”, potrebbero forse essere la base per produrre sistemi adattabili a specifiche richieste e soprattutto uguali.

 
Prof. Nicola Elvassore
Grazie a nuove prospettive scientifiche e tecnologiche, oggi è possibile ottenere cellule staminali pluripotenti da cellule isolate da una biopsia cutanea o da un campione di urina; cellule che permettono di ottenere in modo non invasivo ed estremamente semplice cellule staminali pluripotenti.
Si tratta di una innovativa tecnologia microfluidica di efficienza elevatissima, oltre 50 volte più efficiente dei processi ad oggi in uso, che consente di abbattere i costi di oltre 100 volte, di riprogrammare anche cellule “difficili o senescenti” da riprogrammare e, in sostanza, estende ad ogni paziente la possibilità di ottenere le proprie cellule staminali.
Grazie alla potenzialità delle cellule staminali pluripotenti, è possibile ricreare in laboratorio un “micro-fegato”, ovvero cellule del fegato che presentano la medesima patologia del paziente in esame e che ci permette di andare a sviluppare una terapia mirata sul paziente stesso.
La tecnologia si basa sull’impiego di chip microfluidici prodotti utilizzando tecniche litografiche simili a quelle usate in microelettronica. L'impiego di sistemi miniaturizzati per applicazioni cellulari non rappresenta solo una riduzione di scala, ma perturba la biologia delle cellule staminali, ampliando la nostra possibilità di controllo del comportamento cellulare.
Le ricerche hanno dimostrato come proprio le ridotte dimensioni del sistema siano responsabili del notevole incremento di efficienza del processo di riprogrammazione cellulare. Una delle conseguenze più importanti di questa scoperta è la possibilità di derivare cellule staminali pluripotenti da pazienti su larga scala, da impiegare poi nella produzione di tessuti umani in vitro per testare farmaci in laboratorio a basso costo e in tempi rapidi. Le differenze intrinseche presenti da individuo a individuo comportano un’eterogeneità di risposta ai farmaci. Poter sviluppare terapie ad hoc per ciascun paziente apre la strada a una medicina personalizzata che tiene conto della specificità dell’individuo.
Lo studio, condotto da ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM),  sotto la guida del prof. Nicola Elvassore, è stato pubblicato nella prestigiosa rivista «Nature Methods».
 

Dott. Paolo Golfetto
Grazie a tecniche diagnostiche sempre più sofisticate e precise, ed all’attuale disponibilità di tecnologie produttive flessibili, la creazione di farmaci sta mutando: l’industria farmaceutica si sta spostando dalla produzione di “blockbuster”, singole formulazioni somministrabili ad un larga fascia di popolazione, alla produzione di medicinali personalizzati per il singolo paziente, volti a diminuire od addirittura annullare i cosiddetti “effetti collaterali” tipici dei farmaci ad ampio spettro.
Questa chiara, nuova tendenza, dove è proprio il paziente ad essere al centro del processo, comporta un cambiamento nell’approccio di business, tecnologico ed operativo da parte di tutti gli attori della filiera produttiva, inclusi i produttori del packaging primario farmaceutico, ossia il contenitore dove questi innovativi farmaci vengono conservati e preparati per la somministrazione.
L’intervento è volto a presentare come Stevanato Group sta interpretando questa nuova sfida, offrendo soluzioni sincronizzate alle case farmaceutiche, in cui il primary packaging è solo un anello di una proposta di valore più stratificata e dove la capacità di fare ricerca ed attrarre risorse altamente qualificate rappresenta una sicura chiave di successo.