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19.06.2015

Fare Impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi

Fare Impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi

Il Nord Est da decenni è assurto a sinonimo di uno sviluppo trainante e sfidante, fondato su diversi modelli di impresa e capace sia di influire sulla politica nazionale sia di conquistare quote significative del mercato estero. Ne narra la storia Giorgio Brunetti, che mette a frutto la sua duplice esperienza di studioso di strategie gestionali e di consigliere di amministrazione in alcune aziende di punta dell’area. Attraverso una puntuale analisi vengono individuati i fattori generatori della parabola e ripercorse le sue fasi distintive, dal decollo degli anni settanta-ottanta alla contrazione attuale del comparto manifatturiero a favore del terziario ad alto contenuto di conoscenza.

 

Presentazione del libro "Fare impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi" di Giorgio Brunetti, che si terrà Venerdì 19 Giugno alle ore 17.00 presso l'Aula Baratto Università Ca' Foscari Venezia.

 

Non solo il triangolo Torino-Milano-Genova. Da alcuni decenni la geometria dell’industrializzazione italiana è stata ridisegnata da quanto avveniva nel Triveneto, un fenomeno così eclatante da guadagnare a quel territorio un titolo di esemplarità. Il «Nord Est» è assurto a sinonimo di uno sviluppo trainante e sfidante, fondato su diversi modelli di impresa e capace sia di influire sulla politica nazionale sia di conquistare quote significative del mercato estero. La sua intera vicenda tuttavia ha atteso finora una narrazione all’altezza dei fatti. Se ne incarica qui Giorgio Brunetti, che mette a frutto la sua duplice esperienza di studioso di strategie gestionali e di consigliere di amministrazione in alcune aziende di punta dell’area. Si libera innanzitutto della vulgata che oppone alla storica dinamicità del Nord Ovest la compatta arretratezza del Nord Est, dove l’impennata di modernità avrebbe costituito il riscatto virtuoso di zone agricole da sempre depresse. Nel Triveneto esistevano già rilevanti insediamenti industriali – il polo laniero di Schio e Valdagno, di origini ottocentesche, con Lanerossi e Marzotto – e un esteso tessuto artigianale, nuclei essenziali del successivo balzo produttivo su base locale, distrettuale e infine globale. Come questo sistema di fabbrica, all’inizio disomogeneo, sia diventato pervasivo nelle ultime decadi del Novecento, è l’oggetto della puntuale ricostruzione di Brunetti. Vengono individuati i fattori generatori della parabola e ripercorse le sue fasi distintive, dal decollo degli anni settanta-ottanta alla contrazione attuale del comparto manifatturiero a favore del terziario ad alto contenuto di conoscenza. E ogni elemento trova posto in un quadro d’insieme in cui oggi sono compresenti aziende quotate in Borsa, multinazionali tascabili, tradizionali imprese di nicchia e microimprese di subfornitura: gli assetti proprietari, le architetture societarie, gli accessi al credito, le relazioni industriali, le culture imprenditoriali e manageriali, l’innovazione, la competitività.

Un saggio che è anche la biografia collettiva del Nord Est attraverso le industrie piccole e grandi che ne hanno fatto la fortuna.

 

Programma

Saluti Istituzionali

Michele Bugliesi, Rettore Università Ca’ Foscari Venezia

Presenta il libro

Giorgio Brunetti

Discutono

Stefano Micelli, Professore associato Università Ca’ Foscari Venezia
Leonardo Pivato, Co-Founder ECOS Jewel

Modera

Vladi Finotto, Ricercatore Università Ca’ Foscari Venezia

Seguirà aperitivo di networking
 

Per Info e Prenotazioni: http://bit.ly/1dzJzFA

 

Giorgio Brunetti

 Nato nel 1937 a Venezia, è laureato in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari Venezia e diplomato in Organizzazione aziendale al Centro Universitario di Organizzazione Aziendale (CUOA)      della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova. Ha iniziato la carriera accademica all’Università Ca’ Foscari dove è giunto ad assumere il ruolo di professore ordinario di Economia Aziendale. Nel 1992 è  stato chiamato a ricoprire la cattedra di Economia Aziendale all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Attualmente, sempre all’Univerità Bocconi, è professore emerito di Strategia e Politica      Aziendale e presidente del Centro di rice rca “Imprenditorialità e Imprenditori”. Ha svolto attività di docenza presso enti e società di formazione ed è stato consulente aziendale in importanti società ed in primari  gruppi industriali e bancari. Ha fatto parte dei consigli di amministrazione di Autogrill, De Longhi, Carraro, Benetton Group e Messaggerie Italiane, ed è vicepresidente della Fondazione Teatro La Fenice di  Venezia. Tra i suoi libri più recenti: Per i sentieri impervi della finanza. Quarant’anni a fianco delle imprese raccontati da un protagonista (con Francesco Caretti, 2012). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato  Artigiani, visionari e manager. Dai mercanti veneziani alla crisi finanziaria (2012).

 

Leonardo Pivato 

La laurea magistrale in Marketing e Comunicazione a Ca' Foscari conclusa con il massimo dei voti è stato un traguardo avvenuto a seguito dell'inserimento in Better Silver SpA, azienda orafa argentiera operante in 100 Paesi in tutto il mondo. La tesi di Laurea, incentrata sull'individuazione di leve strategiche per l’incentivazione del prodotto Made in Italy, gli ha concesso l’onore di stringere la mano all' ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in quanto è stata premiata come miglior Tesi d’Italia, Premio Alfredo Canessa 2010.
 
I 4 anni successivi in Better Silver SpA lo hanno condotto alla posizione di responsabile Marketing in azienda. Quattro anni di formazione, corsi di vendita e specializzazione sul Marketing internazionale, anni di viaggi, da Hong Kong a New York, da Tel Aviv a Bangkok, da Seoul a molte città in Europa che gli hanno permesso di costruire una rete relazionale importante da cui ha attinto conoscenze e culture sempre nuove e stimolanti.
 
Oggi,  insieme al caro amico e socio Alberto Zampieri, è titolare di ECOS Jewel. Un brand di gioielli made in Italy completamente innovativo che unisce l’argento al legno grazie alla sinergia di due eccellenze italiane, la maestria orafo argentiera di Vicenza e l’arte del legno. Il brand ECOS Jewel utilizza materiali per realizzare i propri prodotti (dai gioielli al packaging) esclusivamente da recupero di scarti di produzioni industriali secondo un procedimenti brevettati. Il tutto attraverso una vendita online che mira all'esclusività e alla personalizzazione del prodotto. Un configuratore virtuale assembla il gioiello in base agli aspetti caratteriali degli utenti i quali vengono catapultati in un’esperienza d’acquisto interattiva che gli permetterà di condividere nei social il proprio acquisto. Una nuova avventura che fin dall’inizio ha tolto belle soddisfazioni essendo vincitrice del Bando Nazionale SuperG 2013 e in finale al Round Table for Start up 2014. 
Il marchio ECOS Jewel è stato finanziato ad Ottobre 2014 da un grosso gruppo industriale di Vicenza, oggi partner finanziario e produttivo nonché strategico dell'azienda.