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Malvina Montini

Facoltà: Lingue, Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea

Malvina Montini

 

Raccontaci un po’ di te: chi sei, in cosa ti sei laureata ed in che anno, di cosa trattava la tua tesi, di cosa ti occupi ora.

Mi chiamo Malvina Montini, ho 26 anni e abito da Greve in Chianti, in provincia di Firenze. Nel 2019 ho concluso il mio percorso a Ca’ Foscari alla fine del programma di doppia laurea offerto dall’Università in collaborazione con la Capital Normal University di Pechino. La mia prima tesi è stata un’analisi critica del libro “The Religious Question in the Modern China”, testo suggeritomi dalla mia relatrice e allora referente per il programma di double degree, la professoressa Tiziana Lippiello, attuale rettrice dell’Ateneo veneziano. Nel mese di maggio 2019 ho discusso in presenza a Pechino la mia seconda tesi, una tesi su un tema a me molto vicino, ovvero il mercato del vino Chianti Classico e Chianti in Cina, con un’analisi delle strategie di vendita e di branding dei due consorzi produttori. Per me, che fra le colline del Chianti sono nata e cresciuta, la scelta del tema è stata istintiva e, fortunatamente, molto apprezzata anche dai docenti cinesi.

Vincere la borsa di studio ed accedere al programma di double degree è stata un’incredibile opportunità, perché mi ha permesso di apprezzare una realtà universitaria e di vita quotidiana molto diversa da quella italiana. Durante il biennio trascorso a Pechino ho avuto l’occasione di passare molto tempo insieme a studenti cinesi e alle rispettive famiglie, persone con cui tutt’ora mantengo un forte rapporto di amicizia. Queste esperienze al di fuori del campus mi hanno fatto apprezzare le differenze culturali e comprendere usi e costumi molto diversi dai miei.

Da qui la voglia di andare oltre: una volta abbattuta la barriera linguistica, la sete di conoscenza è proseguita in un’altra direzione e, nonostante abbia svolto il percorso di studi linguistici con soddisfazione e convinzione, ho deciso di proseguire cambiando settore disciplinare, iniziando così un percorso di laurea magistrale in Scienze Internazionali (profilo “China and Global Studies”) presso l’Università di Torino. La mia scelta è stata dettata dalla convinzione che in una società sempre più specializzata, solo una formazione il più multidisciplinare possibile possa garantire un futuro migliore. Al momento sto svolgendo il mio secondo percorso di doppia laurea (purtroppo a distanza) tra la mia Università e la Zhejiang University.

Cos’è o cos’è stato per te Ca’ Foscari? Hai un ricordo particolare / qualcosa che Ca’ Foscari ti ha dato rispetto al percorso professionale e di vita?

Ca’ Foscari ha rappresentato per me un vero e proprio trampolino di lancio per tutto ciò che ho potuto fare in seguito. Prima di tutto ho lasciato la mia comfort zone, iniziando la mia esperienza da fuori sede. Ricordo i due anni trascorsi a Venezia come anni di studio molto intenso, ma anche anni in cui ho potuto apprendere davvero tanto, grazie ad una formazione a trecentosessanta gradi su quella che è la cultura cinese. Oltre alla lingua cinese, infatti, ho potuto studiare materie come Storia della Cina, Storia dell’arte cinese, Filosofia e religioni della Cina e molto altro.

Una volta arrivata in Cina è stato emozionante essere immersa in tutto quello che fino ad allora avevo solo studiato e, talvolta, sorprendere gli amici cinesi con nozioni di storia dell’arte o di letteratura. Mi ricordo la volta in cui, parlando con dei ragazzi a cui insegnavo inglese, riconobbi il nome wechat di uno dei due, ovvero “taotie” (traducibile con “mostro divoratore”), motivo decorativo studiato con la professoressa Rastelli. Non si capacitavano di come una straniera potesse conoscere una cosa del genere!

Qual è stato il tuo percorso dopo la laurea?

Il periodo di studio presso Ca’ Foscari, specialmente quello trascorso in Cina, mi ha aiutato a crescere molto, ma soprattutto è stato determinante per abbandonare definitivamente ogni personale remora riguardo all’obiettivo di completare la mia formazione in senso globale e interdisciplinare. Il livello di cinese raggiunto dopo i quattro anni di studio tra Venezia e Pechino, mi ha permesso di poter iniziare una collaborazione come traduttrice di lingua per il Tribunale dei Minori di Firenze, un impegno interessante ma particolarmente gravoso sotto il piano emotivo.

Al momento sono parte dello Strategic Communication team di “European Guanxi”, neonata organizzazione no profit che si pone fra gli obiettivi il potenziamento dei legami e la reciproca conoscenza tra Unione Europea e Cina. Sono inoltre redattrice per “The Password”, il giornale degli studenti dell’Università di Torino.

Cos’è per te Ca’ Foscari Alumni? A che iniziative e progetti ti piacerebbe partecipare o dare il tuo contributo?

Ca’ Foscari Alumni è per me un contatto diretto con il mio Ateneo di origine, quello da cui è partito tutto. Nonostante non studi più a Ca’ Foscari, il ricordo degli anni trascorso a Venezia è forte, e poter leggere le storie di colleghi, come anche le iniziative che l’Ateneo continua a proporre, rappresenta per me un legame permanente con l’Università.

Sarei davvero felice di poter parlare con i nuovi studenti, in occasione di Open Day e attività similari, ma anche con quelli che sono a metà del proprio percorso e con qualche dubbio sul proseguire. Penso che la mia esperienza e le mie parole potrebbero essere un aiuto prezioso, soprattutto perché quei dubbi li ho avuti io stessa!

Che messaggio vuoi lasciare agli altri Alumni, in particolare ai neolaureati?

Ca’ Foscari mi ha aiutato a capire che il duro lavoro ripaga sempre. Non importa quanto la strada sembri dura, non bisogna mai mollare. Come dice il proverbio cinese, riportato nel Daodejing, “Un viaggio di diecimila chilometri inizia da un singolo passo”. Non bisogna mai avere paura di fare quel passo, a prescindere da quanto difficile sia, a prescindere da quanto lontano ci porti, a prescindere dalle difficoltà che si incontreranno. Non bisogna mai fermarsi e puntare a realizzare tutti i proprio obiettivi anche se sembrano irraggiungibili. Di strada ne devo ancora fare tanta, ma quella percorsa mi ha dato davvero molta soddisfazione.