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Intervista a Patrizia Pierazzo, Londra

Patrizia Pierazzo vive a Londra e lavora come Senior Historic Buildings Specialist and Consultant presso WSP. Si è laureata a Ca' Foscari in Conservazione dei beni culturali.
 
Secondo il tuo punto di vista come sta rispondendo alla pandemia la società del Paese in cui vivi e quali analogie/differenze trovi con la risposta italiana?
 
Come tutti sanno, la risposta del governo Inglese all'emergenza è cominciata in ritardo e in maniera controversa con la dichiarazione del PM Johnson sull'immunità di gregge. L'Inghilterra però ha cominciato a rendersi conto della serietà della situazione. "Non chiuderanno mai le scuole in questo paese" mi dicevano ma cosi non è stato. Siamo passati dal completo ingnorare l'emergenza alla chiusura totale (o quasi) di scuole, negozi e uffici. Nonostante la mancanza di controlli, la popolazione sta seguendo le indicazioni con attenzione e resilienza, quasi sempre. Purtroppo i parchi urbani restano un punto di ritrovo per chi non vuole rispettare le regole ma si sa, in una grande città la varieta' di persone è immensa.
 
Nella tua città qual è la sensazione più forte o il fenomeno più strano di questi giorni? 
 
Londra ha perso la coltre giallastra che ricopre la parte inferiore dell'orizzonte durante tutto il corso dell'anno. Il canto degli uccelli nei giardini è molto piu evidente, vista la mancanza di rumore causato dal traffico, e le persone che si incrociano per la strada sono piu' amichevoli, a volte perfino salutano (un evento raro qui).
 
Com'è la tua "giornata tipo" in lock down?
 
Mi alzo presto, prendo un caffè in giardino, ascoltando il canto degli uccelli e cercando di fare un po' di meditazione. Questo momento della giornata è molto importante per me, rappresenta il momento per riflettere, la calma prima della tempesta. Dopo il caffè mi metto al lavoro. Con tre figlie, il momento migliore della giornata per lavorare è il mattino. Lavoro fino all'ora di pranzo e poi mi dedico alla famiglia e alla casa.
 
 
Parliamo di mondo del lavoro. Come sta cambiando il tuo settore? Quali strategie saranno necessarie per superare questo momento e cosa consigli ai giovani che vorranno entrare a farne parte?
 
Nonostante molte aziende abbiamo scelto la cassa integrazione da piu di tre settimane, l'azienda di cui faccio farte io continua a lavorare senza sosta. Di norma lavoriamo in ufficio o in remoto senza problemi quindi, il dover lavorare da casa non ha creato difficoltà sostanziali. I progetti procedono, gli appalti sono stati confermati. Io credo che il mio settore riuscirà a superare questo brutto periodo con relativa facilità. Sono piu preoccupata per il commercio e la ristorazione che non solo subiranno conseguenze negative dovute al Covid-19 lockdown ma stavano già cominciando a sentire gli effetti della Brexit prima di questa emerenza sanitaria.  
 
 
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