Dal 4 novembre sarà possibile iscriversi a Ca' Foscari Alumni
Lascia la tua mail per restare informato

Intervista a Matteo Spiller, Hong Kong

Matteo Spiller lavora nel Banking sector a Hong Kong. Si è laureato a Ca' Foscari in Economia aziendale.
 
Secondo il tuo punto di vista come sta rispondendo alla pandemia la società del Paese in cui vivi e quali analogie/differenze trovi con la risposta italiana?
 
A mio parere Hong Kong ha reagito bene data la precedente esperienza con la SARS. Sono state implementate subito misure restrittive e le persone hanno iniziato ad utilizzare immediatamente mascherine e disinfettanti.
Inoltre, sono state messe in atto operazioni straordinarie di pulizia e disinfestazione nei luoghi pubblici.
Credo che l’Italia debba essere elogiata per aver preso sin da subito seriamente questo virus e per essere stata d’esempio all’Europa nonostante le numerose critiche.
 
Nella tua città qual è la sensazione più forte o il fenomeno più strano di questi giorni?
 
Fino ad oggi a Hong Kong non ho notato molte differenze, forse un po’ meno persone nei luoghi pubblici e nella metropolitana ma generalmente i negozi sono aperti e ci sono sempre molte persone per le strade seppur molte aziende abbiano deciso di far lavorare i dipendenti da casa. 
 
Com'è la tua "giornata tipo" in lock down?
 
La mia giornata tipo si può riassumere in tre fasi: attività abituali, videochiamate serali con amici, famiglia e fidanzata e attività fisica dopo cena. 
Malgrado io possa uscire di casa tranquillamente cerco di limitare il più possibile i miei spostamenti in luoghi pubblici. Sicuramente ciò limita molto le mie amicizie ma credo che sia la cosa giusta da fare in questo periodo.
 
Parliamo di mondo del lavoro. Come sta cambiando il tuo settore? Quali strategie saranno necessarie per superare questo momento e cosa consigli ai giovani che vorranno entrare a farne parte?
 
Il mondo del lavoro sta cambiando moltissimo, grazie a questo virus le aziende si stanno innovando.
Credo che le realtà lavorative che non sapranno reagire velocemente e che non adotteranno lo smart working falliranno nel giro di pochi mesi.
I giovani devono continuare ad essere tenaci e non devono mollare in questo periodo in cui le istituzioni finanziarie hanno bloccato le assunzioni. Credo che la situazione si sbloccherà presto grazie alla tecnologia e che prossimamente sarà possibile applicare per nuove opportunità lavorative.
 
 
Raccontaci anche tu come stai vivendo questo periodo di quarantena, mandaci la tua storia scrivendo ad alumni@unive.it