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A cura di Ozdzan Baki
Con i ragazzi di Fucina Arti Performative Ca’ Foscari
Diretto da Elisabetta Brusa
Fucina Arti Performative Ca’ Foscari prende in esame nel corso del 2018 – anno della celebrazione dei 150 anni dell’Ateneo – otto tesi di laurea provenienti dagli otto Dipartimenti presenti oggi a Ca’ Foscari.
I lavori di tesi riguardano, nell’arco dei 150 anni, i diversi ambiti di studio: Economia, Studi Linguistici e Culturali Comparati, Scienze Molecolari e Nanosistemi, Filosofia e Beni Culturali, Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Studi Umanistici, Management e ScienzeAmbientali/Informatica/ Statistica. Dal 1913, anno delle prime tesi scritte e archiviate dalla Regia Scuola Superiore di Commercio di Venezia, arriviamo fino ai giorni nostri, mescolando ricerche storiche e arti performative.
La settima tesi di laurea è del Dipartimento di Management.
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QUANDO: 20 novembre, ore 18.00
DOVE: Aula Magna Guido Cazzavillan, Campus Economico Università Ca' Foscari, Cannaregio 873 - 30121 Venezia (mappa)
Ingresso libero. Per informazioni scrivere a fucinafoscari@unive.it
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Spettacolo "variazionigiocose@management.europa.world"
"Quando sentii per la prima volta la parola “osare” non pensai al significato. Una parola normale, come tutte le altre d’altronde. Una parola a caso in un posto a caso. Invece no, col tempo capii che nulla è per caso. Osare significa tutto. Capii che per ciascuno di noi potrebbe assumere un significato diverso, in contesti diversi e con persone diverse. Andare oltre gli schemi di un sistema senza danneggiarlo è osare, fare la scelta giusta senza aver paura di sbagliare è osare, creare uno “spettacolo” partendo da una tesi è osare; anche sapere dove fermarsi è osare. Con questa performance voglio e spero che anche altri si sentano liberi di osare, senza aver paura di ciò che non si conosce, provando ad osservare il mondo da varie angolazioni, senza temere di uscire dagli schemi. Imparare a vivere l’innovazione senza dipendere da essa vuol dire essere responsabili della gestione di un cambiamento che non deve mai perdere di vista la funzione del bene comune del sistema. Ognuno di noi può fare qualcosa in tal senso, facendo convivere l’homo oeconomicus con l’homo sapiens. Sistema chiuso, sistema aperto… così diceva dai banchi di questo Ateneo molti e molti anni fa l’illustre Prof. Pasquale Saraceno. Interpretiamo le sue parole e “osiamo”.
Un particolare ringraziamento a Giovanni Paladini di Fucina con me nella ricerca verso la realizzazione di questa particolare e magnifica avventura."
Ozdzan Baki
